In questo post mi sono divertito ad illustrare attraverso alcune immagini le fasi di un incontro avvenuto qualche settimana fa tra Agostino (mio nipote) e nientepopodimeno che Ercole, eroe mitico e leggendario.
Impossibile? No, se ci si reca nel posto giusto: ad esempio un museo.
Il post che leggerete infatti, narra di una singolare giornata che ho trascorso con mio nipote in visita al Museo Archeologico di Napoli in cui è esposta la mastodontica scultura dell’Ercole [Farnese] che lo ritrae in fase di riposo, dopo aver sottratto i Pomi d’Oro [che stringe nella mano destra, portata alla schiena] dal Giardino delle Esperidi.
STRUMENTI PER L’EROICA IMPRESA
Per rendere particolare questa giornata, ho dovuto far ricorso a tre strumenti indispensabili:
– Un Agostino pronto per l’uso;
– Una fotocamera digitale compatta;
– Almeno una storia da raccontare.
INCONTRO CON L’EROE
In quanto a storie da raccontare, Ercole offre degli spunti davvero interessanti.
Prima di entrare nel museo infatti, ho spiegato ad Agostino di come Ercole fosse l’uomo più forte dell’universo, di quanto abbia dovuto faticare [almeno una dozzina di volte], per cercare di guadagnarsi la stima del fratellastro e l’amore matrigna, i quali lo detestavano a morte [un po’ come Cenerentola insomma].
In sostanza ho fatto in modo che Agostino accogliesse la storia di Ercole. Ovviamente mi sono riservato dallo svelare alcuni dettagli che caratterizzano la statua, come ad esempio i pomi: ho fatto in modo che si divertisse a scoprire da solo le peculiarità del colosso marmoreo, in modo da non forzare la sua attenzione.
Arrivati al Museo, dopo aver passato i saloni principali ecco che finalmente Agostino si trova al cospetto dell’imponente Ercole, restando visibilmente impressionato dalla sua stazza.
ALL’EROE SCAPPA…
Passato l’effetto dell’impatto iniziale, Agostino comincia a girare in tondo a Ercole, interagendo con esso e soffermandosi nella zona retrostante la scultura. A quel punto noto che il piccolo osserva con aria divertita le possenti chiappette dell’eroe greco. Non ci penso su due volte e gli pongo una domanda:
«Hai visto Ago com’è grande Ercole? Pensa te, se proprio in questo momento molla una puzzetta…»
Senza neanche rispondere, Agostino si tappa immediatamente il naso: il solo pensiero lo terrorizza e lo diverte contemporaneamente. Cercando di convincerlo a congelare per un attimo la sua posa (Agostino in fondo è un timidone), scatto una prima foto che immortala l’effetto di questa interazione attiva.
L’EROICO FURTO
Rinsavito dalla Erculea Puzzetta (il potere della suggestione è impressionante), Agostino scruta meglio la mano destra di Ercole e non può fare a meno di notare le tre palline che stringe tra le dita e mi chiede:
«Cosa sono?»
Gli spiego che sono delle mele speciali, che rendono le persone belle e forti e, che Ercole le ha rubate da un albero altrettanto speciale. A questo punto gli chiedo:
«E se gliene prendessimo almeno una? Distratto com’è non se ne accorgerebbe mica! Pensa Ago, facciamo mezza mela io e mezza mela tu, così diventiamo forti e robusti come lui!»
Dopo qualche titubanza iniziale (perché non se la sente proprio di rubare), riesco a convincerlo e alla fine immortalo questa seconda scena, dove appare anche una statua spiona che svela a Ercole le nostre malefatte.
IN FUGA DALL’EROE
Infine rivolgo un’ultima richiesta a mio nipote e gli chiedo:
«Che ne dici se facessimo una foto tu ed io insieme a Ercole e provare a sfidarlo in altezza?»
Anche qui dopo qualche piccola incertezza, riesco a convincere Agostino a fare una “foto di gruppo” insieme all’eroe. Ne vien fuori un’immagine davvero singolare, in cui sia io che mio nipote appariamo intimoriti dallo sguardo riflessivo e penetrante del possente Ercole, il quale pretende delle spiegazioni: quasi come se ci avesse colto in flagrante reato. Ecco dunque l’altra micro-storia che si è generata da questa nuova interazione.
CONCLUSIONI EROICHE
Attivarsi e rendersi “partecipi” nei confronti dell’arte è un’esperienza possibile e divertentissima, soprattutto se fatta a “misura di” e “con un” bambino. Sono sicuro che in futuro quando Agostino sfoglierà un libro in cui si parlerà di Ercole, oppure sentirà semplicemente pronunciare quel nome, i suoi occhi e la sua mente brilleranno di una luce intensa, poiché la sua storia si è in qualche modo intrecciata a quella dell’eroe mitologico, da un legame che definirei magico.
Accogliere storie, accogliere l’arte, accogliere la cultura, in fondo vuol dire anche amarla. Se poi si riesce a diventarne parte attiva, allora il sodalizio è destinato a durare nel tempo.
La maratona di #blog4child continua con Francesco Magnani, che con il suo post Immagini Educative ci illustrerà il ruolo delle immagini fotografiche rivolte ai bambini.
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Il tuo modo di interagire con tuo nipote dovrebbe essere quello quotidiano di tutti noi con ogni bambino… il gioco e il nostro coinvolgimento sono per i nostri bimbi il modo più facile di entrare in contatto con il mondo in una maniera comprensibile, efficace e rilassata. Imparano e si divertono e noi finalmente ci mettiamo al loro livello (e non sarebbe male rimanerci anche!). Nadia
Quanta bellezza! Agostino è fortunato!
Salve Nadia!
Ti ringrazio immensamente per essere passata a commentare nel blog, quindi benvenuta! 🙂
Ti posso dire che dalle esperienze che ho conseguito attraverso svariati laboratori rivolti a bambini, mi sono reso conto che più ci si diverte e meglio è, per tutti!
E inoltre si alleggerisce una visita al museo che, per quanto interessante, ad un certo punto stanca il bambino, il quale ha voglia di scorrazzare il lungo e in tondo! 🙂
Ti ringrazio per la traccia che hai lasciato, a presto!
Salve Eleonora e benvenuta nel blog!
Ti ringrazio per gli apprezzamenti!
L’altro giorno Agostino mentre faceva i compiti, mi ha fatto un esempio parlando di Ercole, quindi vuol dire che l’esperienza al museo lo ha divertito e colpito davvero tanto! Magari in futuro “sperimenterò” nuovi racconti! 🙂
Grazie mille per aver commentato!
Che bell’articolo! Emozionante! Avvicinare i bambini all’arte e alla cultura in generale è la sfida più bella che si possa fare. Agostino è proprio fortunato ad avere uno zietto così! 😉
Complimenti! Complimenti ancora!
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Grazie Roberto!
Comunque dopo la visita ho dovuto fargli un regalo, perché cominciava a non trattenersi più e andava in giro per tutto il museo! 😀
Che dire?
Questo post mi entusiasma!
Idea brillante e divertente, raccontata ad arte con quel guizzo ironico che solo la fervida immaginazione di un bambino può suggerire.
Bello, bello, BELLO!!!
Ciao Sylvia!
Ti ringrazio e mi fa molto piacere che il post ti sia piaciuto. In realtà è la compagnia dei moschettieri che mi ispira parecchio! 🙂
E sull’ironia hai ragione: Agostino ride ancora quando pensa alla puzzeta! 😀
A presto!
E alla fine l’esperimento è riuscito. Bravo Giuseppe 🙂
Hai avuto un’ottima idea, hai creato storie e hai fatto appassionare tuo nipote. Sono sicuro anche io che la prossima volta Agostino si ricorderà di Ercole.
Ciao Daniele!
Grazie mille!
Sì è vero e di sicuro cercherò di portarmelo spesso in giro, così mi diverto anche io. 🙂
Bellissimo esperimento, divertente, coinvogente e raccontato benissimo! Con i bambini poi non è facile! Avessi avuto da piccola uno zio come te! 🙂 Sicuramente Agostino ti sarà riconoscente da grande.
Aspettiamo il prossimo esperimento al museo o chissà dove!
Ciao Ilaria e grazie per il commento!
Confermo, non è facile: anche perché in un museo non tutto riesce ad attirare l’attenzione, specie dopo aver visto una statua del genere! Il resto sembrano essere”piccole cose” 🙂
Per stimolare mio nipote, ho avuto necessità di essere stimolato in prima persona.
Per un prossimo esperimento, cerco di studiare sia il luogo che l’opera e vedo di farne uscire qualche altro post!
Grazie ancora e a presto!
Grande Giuseppe, idea geniale quella di accompagnare tuo nipote al museo e soprattutto mi è piaciuto il tuo approccio.
Sei riuscito a creare un post avvincente e originale, complimenti!
Grazie mille Francesco!
Appena viene a casa glielo leggo ad alta voce, così vedo come reagisce! 🙂
Buona serata!
Sei proprio un grande ZIO, Giuseppe!
Prima la giusta preparaZIOne, poi, sul campo, tanta aZIOne e infine la certezza di aver regalato ad Agostino un’emoZIOne!
Il racconto di una giornata da cui trarre davvero ispiraZIOne…
Buongiorno Monia!
Che dire: ti ringraZIO infinitamente per il commento! Apprezzo davvero tanto le tue sensaZIOni espresse a caldo e spero siano fonte di tante nuove creaZIOni! 🙂
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