Mi piace girare in bici e scoprire mondi; in particolar modo quando hanno a che fare con la narrativa. Anche se si tratta di un Mondo piccolo. Anzi, soprattutto!, direi in questo caso.
Ma andiamo per ordine.
Non mi posso definire un ciclista affermato; tutt’altro. Credo di essere un bel passo (o una bella pedalata) indietro anche rispetto alla categoria del ciclista amatoriale. Resta il fatto che mi piace girare in bici.
Per questo motivo ne ho ben due di biciclette.
Una bici pieghevole, che ho chiamato Igor; un ferro innestato su due ruote che ogni giorno mi accompagna a lavoro e che al ritorno piego in due e ripongo nel bagagliaio dell’auto.
L’altra è una mountain bike, che ho chiamato Mary Shelley, che solo da poco ho rispolverato per fare qualche passeggiata, diciamo, lunga.
Questa passeggiata, diciamo lunga, ha combaciato con una scoperta, o meglio con una lacuna che ho dovuto colmare su suggerimento di una persona amica, che mi ha rimproverato per non aver visto nemmeno un film di Don Camillo e Peppone.
Allora, ho provveduto a riparare a questa mia mancanza, guardando immediatamente il primo film della saga: Don Camillo.
Mi è piaciuto. Parecchio.
E, su YouTube, mi sono visto qualche documentario dedicato ai due protagonisti. Eternamente amici, eternamente avversari. Ovviamente i documentari parlavano anche dell’autore della saga: Giovannino Guarieschi.
Uno di questi documentari iniziava con una voce narrante che leggeva queste parole:
Dunque il Po comincia a Piacenza, e fa benissimo, perché è l’unico fiume rispettabile che esista in Italia: e i fiumi che si rispettano si sviluppano in pianura, perché l’acqua è roba fatta per rimanere orizzontale, e soltanto quando è perfettamente orizzontale l’acqua conserva tutta la sua dignità. Le cascate del Niagara sono fenomeni da baraccone, come gli uomini che camminano sulle mani.
Il Po comincia a Piacenza, e a Piacenza comincia anche il Mondo piccolo delle mie storie, il quale Mondo piccolo è situato in quella fetta di pianura che sta fra il Po e l’Appennino.
Mondo piccolo, Giovannino Guareschi
Mondo piccolo è la raccolta di racconti dove Giovannino Guareschi ambienta le storie di una serie di personaggi, da cui prende vita Don Camillo.
Ora.
Si dà il caso che io abiti a Parma e quindi in quella fetta di di pianura ci sono dentro, o quanto meno, sono molto, molto, vicino a quel Mondo piccolo, meglio conosciuto come Bassa.
Si dà il caso, poi, che in una viuzza laterale di via Venezia, abbastanza vicino casa mia, si snodino una serie di piste ciclabili tra cui alcune della Food Valley Bike, dove, alle spalle di un condominio, intercettano uno dei percorsi che si chiama (ma tu guarda un po’!) Mondo Piccolo.
E, dato che a me piace girare in bici e avevo voglia di fare una lunga passeggiata, ho pedalato.
Lungo questa porzione di ciclabile di una ventina di chilometri, io e Mary Shelley scorrevamo prima sull’asfalto delle strade di periferia e poi sobbalzavamo negli sterrati immersi in piena campagna, tra coltivazioni di grano immense e balloni rannicchiati.
Così sono arrivato a Brescello, il fulcro del Mondo Piccolo (cinematografico), dove è stata girata la serie di film con i mitici Gino Cervi e Fernandel.
Ma prima di fermarmi lì, per ammirare tutta la memorabilia di quel set cinematografico a cielo aperto (ci sono tornato dopo), già che c’ero ho allungato un altro po’ il cammino.
Quindi mi sono addentrato negli sterrati che conducono alla foce del fiume Enza, che si immette nel Po.
Passata la foce, da lì in poi ho seguito un gruppo di persone, anche loro in sella alla bici che, a differenza mia, conoscevano bene quei sentieri e quindi mi sono lasciato guidare a loro insaputa, sperando che non mi prendessero per un malintenzionato.
E qui sono giunto al Lido di Boretto, dove l’ho visto bene quel fiume rispettabile che è il Po. Ancora adesso fatico a trovare le parole per esprimere tutto lo stupore che mi prende quando lo vedo. Per questo motivo l’ho immortalato nello scatto che ho messo all’inizio del post.
Per questo motivo, mi sto facendo aiutare da Giovannino Guareschi e sono andato in libreria, dove ho acquistato Don Camillo (edito da BUR). Vedere il film non mi è bastato. Voglio andare più a fondo.
Perché leggere è una cosa meravigliosa. Ma, leggere le storie vivendo dentro i luoghi, anzi, dentro i mondi (piccoli o grandi) che le hanno ispirate, è un’esperienza impagabile.
E, per me che vengo da giù, leggere Guareschi è il modo migliore che ho per amare e imparare ancora di più questo Mondo piccolo.
Se poi riuscissi a leggerlo mentre giro in bici, sarebbe pazzesco, ma avrei vita breve. Magari mi farò aiutare anche dagli audio-libri.